8 luglio 1978, Sandro Pertini diventa presidente della Repubblica. Dopo le dimissioni del presidente Leone e a due mesi dall’assassinio di Aldo Moro, il Paese volta pagina con un presidente schietto e onesto che ancora oggi è nel cuore degli italiani.
Dopo 16 scrutini andati a vuoto, alle 12:57 di sabato 8 luglio 1978, il Presidente della Camera Pietro Ingrao legge per 506 volte il nome di Sandro Pertini, classe 1896. L’82enne partigiano di Savona, viene eletto con una maggioranza schiacciante: 832 voti su 995 con 121 schede bianche. Pertini si appresta a governare uno Stato che attraversa un periodo politico e sociale difficilissimo. Siamo in pieni anni di piombo. Aldo Moro è stato assassinato appena due mesi prima, e con lui muore il progetto del “Compromesso storico”, la volontà di raggiungere un accordo tra il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana. A maggio si era dimesso il Presidente della Repubblica Giovanni Leone coinvolto nello scandalo Lockheed.
All’ Italia serviva una figura di altissimo spessore morale e in tanti tra democristiani, comunisti e socialisti proposero il nome di Pertini. Ma la parte più a destra della Dc e l’MSI, erano assolutamente contrari. Per questo Pertini, che voleva essere il presidente di tutti, non voleva accettare la candidatura. Ma alla fine dopo 16 votazioni andate a vuoto Sandro Pertini viene eletto Presidente della Repubblica.
Memorabili le sue parole: «..da oggi io cesserò di essere uomo di parte. Intendo essere solo il Presidente della Repubblica di tutti gli Italiani, fratello a tutti nell’amore di Patria e nell’aspirazione costante alla Libertà e alla Giustizia. Onorevoli Senatori e Deputati, signori Delegati Regionali: viva la Repubblica, viva l’Italia!». Da quel momento Pertini ricoprì il suo ruolo con grande determinazione e indipendenza. Con le sue uscite spontanee conquistò fin da subito l’amore degli italiani. Non a caso è “Il presidente più amato dagli italiani” e anche chi all’epoca non era ancora nato ha stampata nella mente l’immagine ormai iconica di Pertini che esulta ai Campionati del Mondo di Calcio dell’82 quando segna L’Italia.
F.R.